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BRAVEHEART - CUORE IMPAVIDO
(BRAVEHEART)
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  Stampa questa scheda Data della recensione: 18 dicembre 1995
 
di Mel Gibson, con Mel Gibson, Patrick Mc Goohan, Sophie Marceau (Stati Uniti, 1995)
 
"Sorpresa. Anche se in America l'hanno ribattezzato "Mad Mac", riferendosi ironicamente alla celebre serie futuristica che lo rese celebre come attore, il secondo film del bel Mel in veste di regista è assai meglio della media lagnosa offerta attualmente dal mercato "per tutti".

Sul piano dell'ambizione e del coraggio: affrontare il Medioevo delle lotte d'indipendenza scozzesi, l'eroe mitico William Wallace al quale gli inglesi massacrano gli affetti dopo i sollazzi delle leggi "ius primae noctis" introdotte dal famigerato Edoardo I, farne dapprima una specie di Robin Hood quindi in un impavido, sfrontato condottiero che giungerà a conquistare York e minacciare Londra, non era da molti. Pure fra coloro che si fregiano del titolo di regista con tanto di maiuscola.

Certo, le scene d'azione avrebbero potuto essere ridotte, quelle intime peccano per staticità (ma gli attori, specie gli inglesi, sono diretti alla perfezione), Sophie Marceau as regina made in France sembra anticipare un look alla St.Tropez, e le sequenze finali della tortura sono pomposette. Ma le qualità del film sono da ricercare non soltanto nelle battaglie: ben organizzate, storicamente documentate, doverosamente truculente come dovevano essere alla fine di quell'undicesimo secolo, piu` vicine a certi sventramenti post-vietnamiti o addirittura postmoderni che alle geometrie di quelle dei Kubrick, per non dire dei Welles ed Eisenstein.

Il merito di BRAVEHEART è piuttosto quello di proporre ad una grande platea come quella di Mel Gibson una riflessione meditata, commossa e persino attuale su tutto ciò che sta attorno alla guerra: certo, la violenza, l'avventura e l'esaltazione di un sollevamento di liberazione popolare. Ma pure la congiura ed il tradimento, la cupidigia e l'ambizione, la vanità ed il cinismo: in breve, l'ambiguità, la dolorosa minaccia dello scacco morale che si nasconde dietro l'eroismo e l'esaltazione dei valori più evidenti.

L'insinuarsi dei politicanti, del calcolo delle classi sociali, dei tornaconti più volgari alle spalle del più generoso e sofferto dei Guglielmo Tell."


   Il film in Internet (Google)

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